Terapia di Coppia
Ciascuno di noi ha percorsi di vita che talvolta si interrompono oppure fanno deviazioni dolorose. Il mio lavoro consiste nel percorrere insieme un tratto di questo percorso, fino a farvi riprendere il vostro cammino con maggiore serenità e consapevolezza verso la vostra meta, qualunque essa sia.
Quando una coppia decide di prendere contatto con un professionista psicologo-psicoterapeuta per intraprendere una terapia di coppia, uno dei due partner della coppia o entrambi hanno già consapevolezza della propria sofferenza, della propria fatica, sanno, pensano, sentono che “qualcosa non va”, oppure sono accaduti degli eventi chiari che hanno generato uno stato di malessere, conflittualità, angoscia che quotidianamente si presenta nella relazione.
Il primo contatto
Chiamare, mandare una mail, scrivere un messaggio ad un professionista psicologo-psicoterapeuta è un atto di coraggio, chiedere aiuto non è ne semplice ne scontato. Solitamente si è provato in tutti i modi a risolvere il problema, la situazione da soli o con l’aiuto delle persone accanto, amici, familiari, ma questo non ha portato alla risoluzione del problema o dei sintomi. In alcuni casi, si è già intrapreso in passato un percorso di terapia di coppia, ma fatiche vecchie si ripresentano oppure nuove si affacciano e riprendere contatti con un professionista psicologo-psicoterapeuta può essere vissuto come un segno di fragilità, debolezza della coppia o al contrario come un momento per fare il punto o chiedere aiuto per una situazione specifica.
Il primo incontro
Proprio per questo, già dal primo contatto, che avviene da parte di uno dei due membri della coppia, colui che viene definito come “chi deve farlo”, oppure è chi è in uno stato di maggiore sofferenza, o chi è maggiormente a favore di questa opzione, per me è importante accogliere la persona che chiede aiuto e fornire tutte le informazioni sul mio modo di lavorare, che prevede innanzitutto un primo colloquio di coppia conoscitivo gratuito.
Ho mantenuto questa modalità di lavoro da quando ho iniziato la professione oramai quindici anni fa. Incontrare per la coppia il professionista psicologo-psicoterapeuta che si è deciso di contattare, esporre la propria problematica, le proprie difficoltà e poter sentire come ci si trova nel suo studio, se ci si sente a proprio agio con lui/lei e se si pensa che la sua modalità di lavoro sia adatta alla coppia è a mio avviso è fondamentale per decidere concretamente di iniziare una terapia di coppia e potersi piano piano fidare e affidare.
Dal mio punto di vista, conoscere la coppia che mi ha contattato, ascoltare la difficoltà e i problemi che sta affrontando è importante per valutare se posso essere la professionista adatto ai suoi bisogni, se posso aiutarli nel percorso che è importante che intraprendano. Valutare la motivazione che spinge la coppia ad un percorso è anch’essa fondamentale per tracciare il possibile andamento del percorso. È fondamentale per poter intraprendere una terapia di coppia che entrambi i partner siano motivati e abbiano un obiettivo comune.
Inoltre è mio compito e dovere spiegare tutti gli elementi del contratto terapeutico che nel momento in cui si decidesse di iniziare un percorso lo caratterizzano e lo definiscono (segreto professionale, privacy, consenso informato, tariffe e pagamenti etc.,).
Il percorso
Una volta presa la decisione di iniziare nella terapia di coppia, i partner si recano assieme agli incontri/sedute, la cui durata è di 60 minuti e la cadenza viene concordata con la coppia (solitamente ogni 2/3 settimane). Inizia così il il viaggio assieme verso la scoperta, messa in luce degli aspetti cognitivi (i pensieri), emotivi (il sentire), fisici (i segnali corporei), delle dinamiche relazionali e delle situazioni esterne che generano il disagio e la sofferenza nella coppia. Vengono definiti in modo chiaro gli obiettivi da raggiungere che vengono monitorati, assieme alla qualità della relazione terapeutica ad ogni incontro. Si mettono in luce modalità/strade diverse da quelle solite e automatiche per affrontare le situazioni esterne e interne, ma non ci perde per strada.
Mi definisco una terapeuta accogliente, ma con uno stile diretto e concreto, arrivare dove ci si è prefissati (l’obiettivo di benessere che la persona ha) è importante. Accompagnare significa avere tra le mani la cartina, la mappa, si possono prendere strade più tortuose, a volte scorciatoie, a volte autostrade ma il punto di arrivo è chiaro, segnato e soprattutto condiviso.
La psicoterapia è come un viaggio…..alla fine del viaggio non c’è rivoluzione ma evoluzione.