Supporto in Gravidanza e Maternità

Ciascuno di noi ha percorsi di vita che talvolta si interrompono oppure fanno deviazioni dolorose. Il mio lavoro consiste nel percorrere insieme un tratto di questo percorso, fino a farvi riprendere il vostro cammino con maggiore serenità e consapevolezza verso la vostra meta, qualunque essa sia.

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Quando una mamma prende contatto con un professionista psicologo-psicoterapeuta per chiedere supporto durante la gravidanza o la maternità (bimbo/a da neonato fino ai 3 anni) ha già consapevolezza della propria fatica, sa, pensa, sente che “qualcosa non va” e le impedisce di vivere queste fasi/momenti senza particolari pensieri ed emotivamente serena.

Chiamare, mandare una mail, scrivere un messaggio ad un professionista psicologo-psicoterapeuta è un atto di coraggio, chiedere aiuto non è ne semplice ne scontato. Solitamente si è già provato a risolvere il problema, la situazione da soli o a cercare conforto, rassicurazione e risposte con l’aiuto delle persone accanto, amici, familiari, ma questo non ha portato alla risoluzione del problema, dei dubbi, delle preoccupazioni o dei sintomi.

In alcuni casi, si è già intrapreso in passato un percorso di psicoterapia individuale, ma fatiche vecchie si ripresentano oppure nuove si affacciano legate alla situazione di gravidanza o maternità e riprendere contatti con un professionista psicologo-psicoterapeuta può essere vissuto come un segno di fragilità o al contrario come un momento per fare il punto o chiedere aiuto per laa situazione specifica che si sta vivendo.

Proprio per questo, già dal primo contatto per me è importante accogliere la mamma che chiede aiuto, rassicurarla e fornire tutte le informazioni sul mio modo di lavorare, che prevede innanzitutto un primo colloquio conoscitivo gratuito.

Ho mantenuto questa modalità di lavoro da quando ho iniziato la professione oramai quindici anni fa. Incontrare il professionista psicologo-psicoterapeuta che si è deciso di contattare, esporre la propria problematica, le proprie difficoltà e poter sentire come ci si trova nel suo studio, se ci si sente a proprio agio con lui/lei e se si pensa che la sua modalità di lavoro sia adatta noi è a mio avviso è fondamentale per decidere concretamente di iniziare un percorso di supporto e potersi piano piano fidare e affidare.

Dal mio punto di vista, conoscere la mamma che mi ha contattato, ascoltare la difficoltà e i problemi che sta affrontando è importante per valutare se posso essere la professionista adatto ai suoi bisogni, se posso aiutarla nel percorso che è importante che intraprenda. Valutare la motivazione che spinge la mamma ad un percorso è anch’essa fondamentale per tracciare il possibile andamento del percorso. Inoltre è mio compito e dovere spiegare tutti gli elementi del contratto terapeutico che nel momento in cui si decidesse di iniziare un percorso lo caratterizzano e lo definiscono (segreto professionale, privacy, consenso informato, tariffe e pagamenti etc.,).

Una volta presa la decisione di iniziare  il percorso di supporto, ad ogni incontro/seduta, la cui durata è di 60 minuti e la cadenza viene definita assieme, inizia il il viaggio assieme verso la scoperta, messa in luce degli aspetti cognitivi (i pensieri), emotivi (il sentire), fisici (i segnali corporei) e delle situazioni esterne che generano il disagio, la fatica, i dubbi e la sofferenza. Vengono definiti in modo chiaro gli obiettivi da raggiungere che vengono monitorati, assieme alla qualità della relazione terapeutica ad ogni incontro. Si mettono in luce modalità/strade diverse da quelle solite e automatiche per affrontare le situazioni esterne e interne in questa nuova situazione, ma non ci perde per strada.

Mi definisco una terapeuta accogliente, ma con uno stile diretto e concreto, arrivare dove ci si è prefissati (l’obiettivo di benessere che la persona ha) è importante. Accompagnare significa avere tra le mani la cartina, la mappa, si possono prendere strade più tortuose, a volte scorciatoie, a volte autostrade ma il punto di arrivo è chiaro, segnato e soprattutto condiviso. 

La psicoterapia è come un viaggio…..alla fine del viaggio non c’è rivoluzione ma evoluzione.