Disagio Corporeo
L’immagine riflessa del proprio corpo può essere filtrata attraverso due modalità, quella “topografica”, ovvero la più oggettiva a cui si lega il concetto di “schema del corpo”, e quella emotiva, la quale comprende l’insieme dei sentimenti, dei pensieri e delle sensazioni legate al corpo e al nostro corpo in generale.
Le due dimensioni appena descritte sono interdipendenti: i sentimenti sulle forme corporee influenzano la percezione di quest’ultime, e viceversa e da l’interconnessione tra le due nasce quello che ognuno di noi può definire immagine corporea.
Con l’adolescenza si consolida il rapporto che si ha con la propria immagine e a volte la relazione che si instaura con il proprio corpo può essere negativa e portare a disturbi legati alla percezione corporea (dismorfismo corporeo) o disturbi alimentari (bulimia, anoressia, …).
Tra i fattori che determinano una percezione corporea distorta ci sono: i fattori sociali, nei quali si instaurano canoni di bellezza molto rigidi e standardizzati che lasciano poco spazio alla bellezza della propria individualità; il fattore cognitivo, alla quale si lega la propria personale percezione del proprio corpo, spesso influenzata da un eccessivo giudizio o dalla convinzione di non rientrare in canoni ideali e, in ultimo, il fattore emotivo, che coinvolge importanti passaggi legati all’autostima e al senso di adeguatezza.
Non è inoltre facile ascoltare il proprio corpo, l’educazione a questo tipo di ascolto viene solitamente subordinata al cercare di capire cosa ci accade ma spesso senza aver imparato ad ascoltare. Il corpo ci parla, manda segnali che proprio per la dis-abitudine all’ascolto spesso ci spaventano, non riusciamo a tradurli e demandiamo ad altri la spiegazione di ciò che il nostro corpo comunica a noi.
Come accettare il proprio corpo con il mio aiuto
Un percorso di psicoterapia individuale può aiutare ad ascoltare il proprio corpo, a scoprirsi e a ristabilire una relazione d’amore con il proprio io passando per il proprio corpo.