Paura del Rifiuto
Ricevere un rifiuto è un momento che capita nella vita di tutti noi, ma la reazione che si può avere è molto diversa da persona a persona.
Come reagiamo al rifiuto
Alcune persone non ne soffrono particolarmente, altre dopo un primo momento di sofferenza si ributtano nelle situazioni pronte a rifarci i conti altre invece hanno una vera e propria sensibilità o paura del rifiuto. Tale disagio si manifesta con un’ansiosa e continua aspettativa verso il proprio interlocutore circa la costante sensazione di essere o poter essere rifiutati.
Coloro che mostrano una alta sensibilità al rifiuto, si sentono sovraesposti a critiche e rifiuti e tendono a iper-analizzare ogni situazione.
In contesti di socializzazione, ad esempio, la grande fatica di chi vive questo tipo di disagio si mostra in una iper-sensibilità ai segnali presenti o concreti, nell’osservare ogni espressione dell’altro, nell’avere ansia anticipatoria e la convinzione che qualsiasi cosa si dirà a farà verrà criticata, oppure metterà in evidenza la propria inadeguatezza.
Questo spesso finisce per provocare un atteggiamento di freddezza e distacco che avrà come tutta risposta un comportamento speculare. Il bisogno di appartenenza e il timore di essere giudicati giovano un ruolo fondamentale rispetto alla paura del rifiuto.
Da dove nasce la paura del rifiuto
Ma perché si prova questa paura? Il fattore scatenante sembra essere da un lato la frustrazione derivata dall’impossibilità di spiegarsi lo stato emotivo dell’altro e dall’altro una bassa autostima che porta ad un senso di inadeguatezza molto forte.
Il rifiuto può essere premessa per l’insorgere di stati depressivi, perdita di autostima e paura circa il proprio futuro.
È possibile gestire la paura del rifiuto?
Attraverso un percorso di psicoterapia individuale sarà possibile non solo gestire il disagio iniziale, ma iniziare un percorso che sia in grado di migliorare qualitativamente la propria autostima e le proprie relazioni.