Gestire la Rabbia

La rabbia è un’emozione molto potente. Insieme a gioia, tristezza e paura è una delle quattro emozioni principali che prova l’essere umano.

Questa emozione vive un pregiudizio importante e viene spesso giudicata come un’emozione “negativa”, tuttavia la rabbia è in realtà un’emozione naturale che, come tutte le altre, e può avere un ruolo fondamentale.

La rabbia prima di tutto, dico sempre alle persone che fanno un percorso con me, è figlia della tristezza. La rabbia viene dalla frustrazione, la quale deriva dal mancato soddisfacimento di un desiderio, di un piacere e quindi provoca dolore e di conseguenza tristezza di cui la rabbia diventa il portavoce. Un circolo vizioso e spesso talmente veloce da non esserne consapevoli.

Mancato soddisfacimento di un desiderio/piacere → dolore → frustrazione → tristezza → rabbia.

Quante volte ci diciamo con rabbia “non ce la faccio più”? Oppure diciamo all’altro, al mondo “non ne posso più!”

La rabbia ci spinge all’azione, il “come” tocca a noi sceglierlo.

Quando la rabbia prende il sopravvento però, si trasforma in ira o furia e le conseguenze possono essere serie, tuttavia se gestita con consapevolezza, la rabbia può diventare un grande alleato che da impulso alla motiv-azione.

A volte, tuttavia, può essere difficile riuscire a gestire impulsi di fuoco così forti e totalizzanti.

Come posso aiutarti a gestire la rabbia?

Il primo passo è l’ascolto e il secondo l’accettazione. Gestire la rabbia infatti non vuol dire reprimerla, ma piuttosto invece accoglierla, lasciarla fluire ed incanalarla in modo adeguato. Vuol dire mettere in luce il suo “albero genealogico” e risalire al mancato desiderio/piacere che si sarebbe voluto veder esaudire.

“Quando ti arrabbi, ritorna a te stesso e prenditi molta cura della tua rabbia. Quando qualcuno ti fa soffrire, ritorna a te stesso e prenditi cura del tuo dolore, della tua collera.”
(Thich nhat hanh)

Un percorso di psicoterapia individuale può aiutarti a trovare la giusta dimensione emotiva senza lasciarti sopraffare.