Separazione e figli: emozioni e reazioni dei figli alla separazione dei genitori

Lettera ai genitori

 

Cari genitori,

è indubbio che la vostra decisione di separarvi rappresenti uno degli eventi di vita più stressanti per voi e per tutti i membri della vostra famiglia. I vostri figli vivranno questa decisione come ingiusta e si sentiranno emotivamente tristi e amareggiati. Potrà capitare che provino risentimento nei vostri confronti e possano ritenere l’uno o l’altro responsabili dell’infelicità propria e dell’altro genitore (“È colpa tua se…”). È necessario tempo perchè i figli possano dare un senso a questo evento ed accettarlo.

È probabile che dopo la separazione i vostri figli manifestino dei cambiamenti a livello emotivo e di comportamento. Possono essere tristi, arrabbiati, impauriti e mostrare aggressività, difficoltà di interazione con gli altri o svogliatezza. Noterete anche, se i figli sono più di uno o confrontandovi con esperienze simili di persone vicine, che i bambini reagiscono in modi diversi alla separazione dei genitori. Alcuni bambini, spesso le femmine, attingono subito alle risorse per fronteggiare la situazione e trovano un buon equilibrio psicologico, mentre altri impiegano più tempo, a volte anni, per adattarsi alla situazione e raggiungere un equilibrio.
Ci sono comunque dei fattori, più generali che influenzano non solo la reazione immediata dei bambini alla separazione, ma anche il processo di adattamento e superamento di questa, come l’età, la capacità di coping (di fronteggiamento delle situzioni avverse), la qualità dei rapporti che ciascun genitore intrattiene con i figli e l’altro genitore e il supporto sociale da parte dei nonni, zii, amici di famiglia e della scuola.

Parlando dell’età, se la separazione avviene quando il figlio è ancora neonato, questo, se viene mantenuta la relazione di attaccamento sicura e stabile da parte di uno dei genitori, è più protetto rispetto alle conseguenze immediate dell’evento. I bambini dai 3 ai 5 anni si interrogano sulla propria responsabilità nella separazione dei genitori (“È colpa mia?”“È perchè sono stato cattivo?”) e sperimentano sentimenti di colpa e ansia intensi che è bene aiutarli ad esplicitare. I bambini dai 5 ai 9 anni comprendono maggiormente e modo più concreto ciò che sta accadendo e che cosa comporta anche a livello pratico la separazione. Tendono a mentenere un legame buono ed equilibrato con mamma e papà. I preadolescenti, che non sono più bambini ma nemmeno si sentono ragazzi vivono con conflittualità interna la separazione (da un lato rivorrebbero la famiglia di quando erano bambini, unita e affettiva, dall’altro sono arrabbiati e non vorrebbero occuparsi e dover entrare in queste dinamiche da adulti) tendono a schierarsi con un genitore e mostrare forte aggressività, svalutazione e poca affettività nei confronti dell’altro. Gli adolescenti, che sono impegnati in conflitti personali (identità, sessualità, amici) vivono la separazione come un ulteriore conflitto, esito del quale può essere l’assumersi troppe responsabilità (ad esempio il prendersi cura del genitore considerato come debole perchè lasciato), il rinviare scelte personali, il reprimere le proprie emozioni oppure la ricerca estrema del contesto sociale per non dover “stare” nell’angoscia che gli genere la separazione.

In ogni esperienza di separazione, come abbiamo detto tutti i membri della famiglia, da voi genitori, passando per i vostri figli ed arrivando ai parenti più stretti, sono sottoposti a stress, uno stress paragonabile a quello del dolore per la morte di qualche caro.
Uno dei modi per aiutare i propri figli a far fronte allo stress è fare in modo che continuino ad avere gli stessi ritmi ed abitudini di prima. Pur riconoscendo che si tratta di un periodo difficile, in casa dovrebbero essere mantenute le stesse regole comportamentali decise e concordate assieme.

Succede spesso che i bambini dai 3 ai 10/11 anni mettano in atto comportamenti che avevano abbandonato da tempo, come succhiarsi il pollice, parlare come un bambino più piccolo, oppure fare la pipì a letto, avere incubi o rifiutarsi di voler andare a dormire o ancora essere tenuti in braccio e coccolati a lungo e voler dormire nel lettone. Altri invece possono esprimere la loro rabbia rifiutandosi di collaborare con gli altri o comportandosi in modo aggressivo. A volte i bambini più grandi possono arrivare a minacciare di scappare di casa. I vostri bambini sono preoccupati, in ansia, arrabbiati. Rassicurateli, aiutateli ad esprimere le loro emozioni anche attraverso libri, attività pratiche e il gioco.

Fondamentale per aiutarli ad esprimere le loro emozioni è:

  • ascoltarli in modo attento, partecipe e coinvolto quando parlano di ciò che sentono e delle loro paure;
  • aiutarli a trovare le parole che meglio esprimono i loro sentimenti;
  • permettergli di potersi esprimere in totale onestà rispetto a ciò che pensano, sentono, provano.

Cari genitori, ciò che è più importante per il vostro bambino per sentire di riuscire a gestire e superare la vostra separazione è il sentirsi rassicurato, protetto e amato. È fondamentale che sappia che, nonostante la separazione in corso, continuerà ad avere un rapporto amorevole, caldo e affettuoso con entrambi e che mamma e papà faranno di tutto perché ciò avvenga.

Come posso aiutarti a gestire i figli durante una separazione

Nel caso in cui, affrontando una separazione, vi sentiate sopraffatti da intensi sentimenti di rabbia, paura, lutto o vergogna è fondamentale che voi chiediate un aiuto specialistico. Diventare adulti capaci di riconoscere e gestire al meglio il proprio status emotivo vi permetterà di trasferire questa competenza anche nella relazione con i figli, diventando il miglior esempio che essi possono avere a disposizione in questo momento così complesso.