Consulenza Genitoriale
Ciascuno di noi ha percorsi di vita che talvolta si interrompono oppure fanno deviazioni dolorose. Il mio lavoro consiste nel percorrere insieme un tratto di questo percorso, fino a farvi riprendere il vostro cammino con maggiore serenità e consapevolezza verso la vostra meta, qualunque essa sia.
Quando un solo genitore o entrambi i genitori decidono di prendere contatto con un professionista psicologo-psicoterapeuta per una consulenza genitoriale, hanno già consapevolezza della propria fatica, sanno, pensano, sentono che “qualcosa non va”, nel proprio modo di approcciarsi al figlio/a, nella relazione con il /la figlio/a, nel proprio modo di vivere le fatiche e le difficoltà nel crescere del proprio figlio/a, oppure sono accaduti o avvengono fatti, momenti, dinamiche che hanno generato o generano uno stato di malessere, conflittualità, angoscia.
Quando chiedere aiuto ad un professionista
Chiamare, mandare una mail, scrivere un messaggio ad un professionista psicologo-psicoterapeuta è un atto di coraggio, chiedere aiuto non è ne semplice ne scontato. Solitamente si è provato in tutti i modi a risolvere il problema, la situazione da soli o con l’aiuto delle persone accanto, amici, familiari, pediatra, medico di famiglia ma questo non ha portato alla risoluzione del problema o dei sintomi.
In alcuni casi, si è già chiesta una consulenza in passato, ma fatiche vecchie si ripresentano oppure nuove si affacciano e riprendere contatti con un professionista psicologo-psicoterapeuta può essere vissuto come un segno di fragilità, debolezza della coppia genitoriale o al contrario come un momento per fare il punto o chiedere aiuto per una situazione specifica.
Proprio per questo, già dal primo contatto, che avviene da parte di uno dei due genitori, per me è importante accogliere la persona che chiede aiuto, rassicurarla e fornirle tutte le informazioni sul mio modo di lavorare, che prevede innanzitutto un primo colloquio conoscitivo gratuito.
Ho mantenuto questa modalità di lavoro da quando ho iniziato la professione oramai quindici anni fa. Incontrare per il/i genitore/i il professionista psicologo-psicoterapeuta che si è deciso di contattare, esporre la propria problematica, le proprie difficoltà e poter sentire come ci si trova nel suo studio, se ci si sente a proprio agio con lui/lei e se si pensa che la sua modalità di lavoro sia adatta alla situazione è a mio avviso è fondamentale per decidere concretamente di iniziare un percorso di consulenza genitoriale e potersi piano piano fidare e affidare.
Come si svolge il primo incontro di consulenza genitoriale
Dal mio punto di vista, conoscere il/i genitore/i che mi ha/hanno contattato, ascoltare la difficoltà e i problemi che sta/stanno affrontando è importante per valutare se posso essere la professionista adatto ai suoi/loro bisogni, se posso aiutarlo/i nel percorso che è importante che intraprenda/no.
Valutare la motivazione che spinge ad un percorso è anch’essa fondamentale per tracciare il possibile andamento del percorso. Inoltre è mio compito e dovere spiegare tutti gli elementi del contratto terapeutico che nel momento in cui si decidesse di iniziare un percorso di consulenza genitoriale lo caratterizzano e lo definiscono (segreto professionale, privacy, consenso informato, tariffe e pagamenti etc.,).
Il percorso
Una volta presa la decisione di iniziare un percorso di consulenza genitoriale, la durata dell’incontro è di 60 minuti e la cadenza viene concordata assieme. Inizia così il il viaggio assieme verso la scoperta, messa in luce degli aspetti cognitivi (i pensieri), emotivi (il sentire), fisici (i segnali corporei), delle dinamiche relazionali e delle situazioni esterne che generano dubbi, fatiche, disagio e sofferenza. Vengono definiti in modo chiaro gli obiettivi da raggiungere che vengono monitorati, assieme alla qualità della relazione terapeutica ad ogni incontro. Si mettono in luce modalità/strade diverse da quelle solite e automatiche per affrontare le situazioni esterne e interne, ma non ci perde per strada.
Mi definisco una terapeuta accogliente, ma con uno stile diretto e concreto, arrivare dove ci si è prefissati (l’obiettivo di benessere che la persona ha) è importante. Accompagnare significa avere tra le mani la cartina, la mappa, si possono prendere strade più tortuose, a volte scorciatoie, a volte autostrade ma il punto di arrivo è chiaro, segnato e soprattutto condiviso.
La psicoterapia è come un viaggio…..alla fine del viaggio non c’è rivoluzione ma evoluzione.